Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Soleterre Onlus, in occasione della campagna SMS “Grande contro il cancro”.
Dal 15 aprile al 5 maggio un sms al 45502 per la campagna “Grande contro il cancro”
In Costa d’Avorio solo 7 oncologi: l’80% dei bambini malati muore prima di ricevere cure
Secondo le stime dell’OMS ogni anno in Costa d’Avorio si ammalano di cancro circa 1000 bambini. Di questi 800 muoiono senza aver avuto accesso alle cure o essere stati presi in carico dalle strutture sanitarie.
In tutto il Paese, che conta circa 22 milioni di abitanti, sono operativi solo 7 oncologi (di cui 2 pediatri) ed esistono una sola unità oncologica e una sola unità oncologica pediatrica.
Presso l’unico reparto oncologico pediatrico (20 letti in totale ad Abidjan, presso il Centro Ospedaliero Universitario di Treicheville) mancano dottori, laboratori per le analisi e medicinali, sia i chemioterapici che coadiuvanti della cura.
A causa dell’ignoranza diffusa soprattutto nelle zone rurali e tra i più poveri, le diagnosi sono molto tardive: dei 200 bambini malati di cancro che hanno accesso alle cure, meno di 50 guariscono. Il tasso di sopravvivenza per i bambini che arrivano all’unità oncologica è del 22%.
Queste cifre sono spaventose soprattutto tenendo conto del fatto che il cancro più diffuso in età pediatrica (70% dei casi) è il linfoma di Burkitt, un tumore guaribile nell’80% dei casi.
Dopo lo smantellamento del sistema sanitario avvenuto dopo la guerra civile del 2002, i costi per le cure sono diventati insopportabili per la maggior parte delle famiglie.
Il costo di un ciclo di chemioterapia per il Burkitt è relativamente basso: varia da 600 a 1000 euro. Ma il 96% dei bambini malati del reparto appartiene alla classa povera, il cui stipendio varia dai 30 ai 90 euro al mese. L’ostacolo economico è il principale motivo dell’abbandono delle cure.
Eppure è in questi Paesi che si verificano la maggior parte dei nuovi casi di cancro pediatrico: ogni anno si ammalano 175.000 bambini, l’85% di questi si trova in Paesi in via di sviluppo. Nei più poveri di questi, i tassi di sopravvivenza (calcolati solo su chi accende alle cure) variano dal 30 al 10%. In Italia il tasso di guarigione varia tra il 75% e l’85%.
Nel 2010 Soleterre ha attivato il Programma Internazionale per l’Oncologia Pediatrica (PIOP) per intervenire in quei Paesi dove la mancanza di conoscenza e fondi condanna i bambini malati alla morte sicura. Soleterre garantisce accesso alle cure con fondi d’emergenza e medicinali, chemioterapici e intende sviluppare in ogni Paese piani per l’accesso all’informazione e a una diagnosi tempestiva, attraverso cui i bambini malati si possano salvare.
Per questo Soleterre promuove la campagna sociale “Grande contro il cancro” a favore di 8.000 bimbi malati di cancro.
Dal 15 aprile al 5 maggio 2013 sarà possibile sostenere Soleterre con l’invio di un SMS solidale da 2 euro al numero 45502 da cellulari personali Tim, Vodafone, Wind, Tre, PosteMobile, CoopVoce, Nòverca; oppure con una chiamata al 45502 da 2 o 5 euro da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb o 2 Euro da rete fissa TWT.
«Il cancro, in particolare quello infantile, è il “grande assente” nei programmi internazionali di sviluppo della salute pubblica – dichiara Damiano Rizzi, presidente di Soleterre – dimenticato anche negli UN Millennium Development Goals. Eppure crescono le persone malate di tumore nel mondo con previsioni di un aumento dei nuovi casi da 12,7 milioni (2008) a 22,3 milioni (2030) e punte di crescita del 93% nei Paesi in via di sviluppo come l’Africa sub sahariana. È necessario inserire il tema oncologico tra le priorità delle politiche sulla salute globale».