Negli ultimi cinque anni i tumori pediatrici sono aumentati del 9,4%. Secondo le stime della NCD Alliance*, infatti, il numero di bambini che si ammalano ogni anno di cancro ha raggiunto quota 175.000: 15.000 casi in più rispetto agli ultimi dati raccolti.
Purtroppo si tratta di stime al ribasso perché i Paesi in via di sviluppo, dove si concentra l’85% dei tumori pediatrici, non hanno registri dei tumori e in molti casi i bambini muoiono prima che venga fatta una diagnosi.
In questi Paesi le percentuali di sopravvivenza sono bassissime – dal 10 al 30% – con i picchi più negativi per i 25 Paesi più poveri del mondo dove più del 90% dei bambini malati muore. La pochissima attenzione dedicata dai governi di questi Paesi al cancro infantile contribuisce ad alimentare una triste statistica: più di 1 bambino su 2 a cui è diagnosticato un cancro è destinato a morire. Nei Paesi occidentali, invece, le percentuali di sopravvivenza variano tra il 75 e l’85%.
L’accesso all’informazione, a una diagnosi tempestiva, a diagnosi accurate e a trattamenti efficaci sono le maggiori barriere da abbattere per migliorare le percentuali di sopravvivenza. Nonostante la mancanza di risorse, infatti, le percentuali potrebbero migliorare con una maggiore formazione dei medici e alcuni farmaci a basso costo. Il linfoma di Burkitt, per esempio – uno dei più comuni cancri pediatrici in Africa – è potenzialmente curabile con un costo di 50 dollari per paziente grazie a una medicina che funziona nel 50% dei casi. Altri cancri comuni, come il retino blastoma, possono essere sconfitti se la diagnosi è tempestiva.
Nel 2010 Soleterre ha attivato il Programma Internazionale per l’Oncologia Pediatrica (PIOP) proprio per intervenire in quei Paesi dove la mancanza di conoscenza e fondi condanna i bambini malati alla morte sicura. Il lavoro di Soleterre in oncologia pediatrica è possibile solo grazie ai fondi privati degli italiani poiché non esistono attualmente fondi della cooperazione internazionale dedicati a questa malattia.
Per questo Soleterre promuove per più di 8.000 bimbi malati di tumore la campagna sociale “Grande contro il cancro”.