Oggi abbiamo il secondo day off dopo quello dell’Election Day di Philadelphia. Arriviamo nel primo pomeriggio a Boston. Il nostro fidato Marty parcheggia il tourbus di fronte al nostro hotel, dove trasbordiamo con armi e bagagli.
La mezza giornata libera ci dà il modo di fare un giro Downtown, dove non siamo mai riusciti ad andare nelle due precedenti occasioni, causa mancanza di tempo.
Scopriamo che anche Boston ha la sua Little Italy nel North End.
Tra i vari negozi, più o meno italiani, c’è un posto dove vendono sigari e grappa, e qualcuno lascia un pò di dollari.
Il pomeriggio è stato poi prolifico, e siamo restati in hotel fino a tarda serata colti da vena compositiva.
L’indomani, il giorno del concerto, ci siamo ritrasferiti sul tourbus.
Finito il load in, ci siamo concessi un bel pranzo di pesce nel North End, chiudendo con un caffè-ciofeca in un bar poco italo e molto americano.
Questa sera suoniamo al Paradise Rock Club, un altro “ritorno”, visto che ci avevamo suonato nel nostro primo tour americano. Il locale è un posto strano, largo e corto. Ma è “il” locale della scena rock.
Terminata l’attesa è arrivato il momento di salire sul palco. Dopo lo strepitoso concerto di ieri sera sembra quasi impossibile riuscire a bissare. Ma ci manca davvero poco. Il pubblico che riempie la sala saluta ogni pezzo con applausi ed urla ed il finale con Bye Bye Bombay lascia tutti entusiasti.
Anche questa sera Manuel tornerà nuovamente sul palco per accompagnare i Gutter Twins alle tastiere in alcuni pezzi. Stasera è una serata particolare, perchè è l’ultima data dei Gutter Twins dopo due anni di tour, è quindi il momento dei saluti e dei ringraziamenti. C’è un attimo di commozione quando Greg, nel presentare Manuel, ricorda che lui e gli Afterhours hanno suonato nella prima data in assoluto dei Gutter Twins.
A fine concerto è arrivato quindi il momento dei saluti. Grandi abbracci ed arrivederci con Greg, Mark, Cully, Dave, Jeff e la crew.
Mentre i Gutter Twins tornano a casa, noi proseguiamo per New York. Domani abbiamo l’ultima data alla Mercury Lounge di New York, e con noi ci saranno Steve Wynn dei Dream Syndacate e Linda Pittman, sua batterista e moglie. Li abbiamo conosciuti al concerto del Warsaw e siamo contenti ed onorati dei complimenti e di poter dividere il palco con loro.
Far away, this plane is taking me far away, far away from the memories of the people who don’ t care if I live or dye….and hopes and expectetions…black holes and revelation…vorrei eserci su un aereo…verso il Sud America…se siete infastiditi dalla ex fortuna’s band come lo sono tutt’ora sapete chi contattare.
Starlight dei muse la canzone che dedico alla mia band preferita per il vostro viaggio in America.
Stupendo il diario.
Manu